Scatti e Timing in una Stop-Motion
L’animazione in stop-motion si basa sugli stessi principi dell’animazione classica o del cinema. L’occhio umano è in grado di percepire la fluidità di un movimento con una consecutività di scatti specifica, la migliore è di 24 ftg al secondo. In passato le prime riprese del cinema muto erano proiettate a 16 ftg/s. I progressi hanno successivamente permesso di ottimizzare il risultato.Se pensiamo al fatto che il cinema agli esordi vedeva gli stessi registi alle prese con le proiezioni manuali, ci rendiamo conto di quanto fosse tutto un altro mondo. I registi quindi dovevano avere il ritmo giusto nella testa per poter mantenere una buona proiezione ed è possibile che alcuni utilizzassero canticchiare o immaginare una canzone di riferimento per darsi il tempo.
Piuttosto che essere un grande illustratore o modellista un buon animatore deve principalmente capire la dinamica dei movimenti, tenendo presente che qualunque sia il media utilizzato, i principi tecnici dell’animazione sono gli stessi.
Ma la mera interpretazione della dinamica non è la componente basilare di questa forma d’arte, la sola imitazione della realtà non basta infatti a rendere un lavoro d’animazione una brillante e completa opera d’ingegno, occorre anche convogliare la conoscenza della cinetica con la pura invenzione, ovvero far si che i propri personaggi realizzino una performance attoriale in piena regola.
Questo vuol dire che l’intera animazione verrà accuratamente eseguita sia per mezzo di competenze tecniche relative al timing (tempo degli scatti), che con una buona sceneggiatura o storyboard.
Per creare un stop-motion è possibile utilizzare una fotocamera digitale. Dato che le immagini non saranno destinate alla stampa, non è necessario che siano al massimo della risoluzione. In questo passaggio è importante avere un programma di montaggio indicato per stop-motion. la stop-motion infatti, essendo costituita da migliaia di fotogrammi montati tra loro potrebbe “impallare” il computer in fase di renderizzazione dell’immagine. Es: Adobe Premiere, ottimo programma di video editing, è sconsigliato per stop-motion con più di 3000 ftg. Una volta scaricate nel computer, se muniti di un buon storyboard è possibile suddividere le foto in cartelle che nomineremo con il nome della scena di riferimento. Questo passaggio è fondamentale per non rischiare di impazzire una volta che i fotogrammi saranno aumentati notevolmente. Ogni cartella avrà il proprio nome, es. Se nella scena abbiamo dei musicisti che suonano, la cartella contenente quelle foto potrà chiamarsi “Musicisti”.
Un altro aspetto importantissimo per ottenere il miglior risultato dal punto di vista della stabilità è dovuto all’utilizzo di un cavalletto. Di solito la fase degli scatti può durare giorni, è consigliato perciò congelare il set in cui si sta lavorando, se questo risulta impossibile, lasciarsi almeno dei punti di riferimento come dei segni con lo scotch sul pavimento o sul muro. Questo serve soprattutto ad evitare che il filmato risulti tremolante per il continuo cambio di posizione della fotocamera. Raccomandiamo di non considerare quest’ultimo un problema secondario, soprattutto perché molte scene a causa di personaggi venuti meno durante il work in progress, potrebbero essere difficilmente riproposte con le stesse caratteristiche delle prime.
In stop-motion quindi ogni minima mancanza fatta oggi risulterà una gran bella perdita di tempo domani !