Go Motion

La particolarità di questo tipo di animazione è che gli oggetti da animare vengono spostati durante il tempo di esposizione.
Questi piccoli movimenti sono quasi sempre realizzati con l’aiuto del computer e di speciali modelli robotizzati in grado di riprodurre precisamente i movimenti degli animatori.

Phil Tippet al lavoro su un Imperial Walker dal film Guerre Stellari del 1981

Phil Tippett al lavoro su un Imperial Walker dal film Guerre Stellari del 1981

Il risultato è che l’animazione così generata è estremamente realistica e riproduce fedelmente l’effetto mosso che si avrebbe con una ripresa dal vivo della stessa azione, specie nel caso di oggetti che si muovono a grande velocità. La tecnica è stata creata come evoluzione della stop-motion per ovviare ai difetti di scattosità nell’immagine presente durante i rapidi movimenti, ciò avviene in quanto l’oggetto ripreso in ogni singolo fotogramma della sequenza è immobile ogni volta che viene fotografato, mancando della “scia” che caratterizza il movimento ripreso nella frazione di tempo in cui l’otturatore è aperto. In tale tecnica durante “lo scatto” gli oggetti vengono spostati grazie a tecniche elaborate dai computer.
La Go-motion fu creata da Phil Tippett, insieme alla ILM, per il film di Irvin KershnerGuerre Stellari – “L’Impero colpisce ancora”.
Il movimento viene prima eseguito mediante la manipolazione classica della stop-motion, cioè compiuta dell’animatore sul pupazzo: durante questa fase, la macchina invia segnali elettrici che vengono registrati dal un computer. Al momento della ripresa, il suddetto movimento viene eseguito riproducendo le informazioni acquisite dal computer durante la prima fase.