La Tradizione Ceca
Nei post precedenti abbiamo introdotto uno dei pionieri della stop-motion Jiri Trnka, ritorniamo a parlare di animazione a passo uno citando altri animatori della tradizione ceca, alcuni dei quali collaboratori e contemporanei dello stesso maestro.
Hermina Tyrlova (Brezové Hory, 11 dicembre 1900 – Zlìn 3 maggio 1993) fu una regista e produttrice ceca di film d’animazione. Realizzò all’incirca 60 cortometraggi con la tecnica della stop-motion. E’ considerata una delle grandi personalità dell’animazione ceca, insieme ai colleghi della taglia di Jiri Trnka, Karel Zeman o Bretislav Pojar. Le sue animazioni erano rivolte ad un pubblico principalmente di bambini.
Hermina Tyrlova nacque in Brezovè Hory, vicino la città di Pribram in Bohemia Centrale. Si trasferì a Praga dove si dedicò al teatro di varietà e alla scrittura per l’infanzia. All’età di 26 anni conobbe il pittore Karel Dodal, considerato il padre dell’animazione ceca, con il quale si sposò e realizzò varie pubblicità di animazione per l’impresa Elektajournal. Dodal fu il creatore del primo film di animazione con le marionette (“Il segreto della lanterna”, 1935) Dodal e Tyrlova coodiressero l’anno seguente una pellicola di animazione sperimentale, Hra bublinek (Gioco delle bolle, 1936) .
Quando, nel 1939, arrivò l’invasione tedesca in Ex Cecoslovacchia, Dodal decise di esiliare, prima negli Stati Uniti ed in seguito in Argentina. La Tyrlova optò per rimanere nel suo Paese. Grazie all’offerta di lavoro che gli fece Ladislav Kolda, direttore dello studio Bata a Zlin (Moravia Orientale), continuò a lavorare nel cinema d’animazione e nel 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale, realizzò una pellicola con marionette di lana dette titeres Ferda Mravenec (La formica Fernando) in cui il periodo di produzione durò 17 mesi. I titeres furono fabbricati appositamente per la Tyrlova. La bambola protagonista di conserva attualmente nel museo del gioco di Figueras in Spagna.
Nel 1946 produsse in collaborazione con Karel Zeman, il film Vzpoura hracek (“La ribellione dei giocattoli”) che utilizza object-animation e pixilation. Il film vinse il premio per la miglior pellicola d’infanzia al Festival di Venezia. Nel 1947 realizzò Ukolebavka (Canzone da culla).
Continuando il nostro excursus nella tradizione ceca ricordiamo Karel Zeman (Ostromer, vicino Novà Paka 3 novembre 1910 – Praga 5 Aprile 1989) cineasta ceco, direttore di film d’animazione, considerato anche insieme a Jiri Trnka uno dei fondatori del cinema ceco di animazione.
Studiò in Francia e lavorò a Marsiglia in uno studio pubblicitario. La sua prima esperienza nel mondo dell’animazione fu per la pubblicità di una zuppa. Al ritorno in Ex Cecoslovacchia, continuò a lavorare nel mondo della pubblicità per le compagnie Bata e Tatra. Il cineasta Elmar Klos, interessato ai suoi lavori, gli offrì un lavoro nel suo studio di animazione nella città di Zlìn, che Zeman accetto nel 1943. In collaborazione con la Tyrlova, Zeman realizzò la pellicola Vànocni sen (“Il sogno di Natale” 1943) che nel 1946 vincerà il premio per la miglior pellicola di animazione al Festival di Cannes.
La sua popolarità nel pubblico d’infanzia aumentò quando realizzò una serie di cortometraggi umoristici che avevano come protagonista un personaggio chiamato Sr. Propouk. Nel 1948 diresse “Isipirazione”, notevole per il suo lirismo, in cui animò figurine di vetro; e nel 1950 il suo primo lungometraggio, il satirico Kràl Làvra ( “Re Lavra” basato su un poema di Karel Havlicek Borovsky). A questo seguirà, nel 1952, Poklad ptaciho ostrova (“Il tesoro dell’isola degli uccelli”). Nel 1955 combinò attori reali, animazione ed effetti speciali in Cesta do praveku (“Un viaggio nella preistoria”) che racconta di un viaggio nel tempo di un gruppo di studenti, permettendo a Zeman di poter animare vari tipi di dinosauri. La pellicola ebbe un notevole apprezzamento da parte del pubblico.
Tre anni più tardi, nel 1958 realizzò una delle sue opere di maggior rilievo, Vynàlez zkàzy (“L’invenzione diabolica”,1958), basata su una novella di Giulio Verne. In seguito tornerà ad adattare un’opera di Verne per un altro dei suoi lavori Na komete (“Nella cometa”1970) e Ukradena vzducholod (“La nave rubata”). Nel 1961 realizzò un altro film di genere fantastico, Baron Prasil, basato su una novella di Gottfried Burger (“Le avventure del barone di Munchausen”), in cui utilizzò lo stile decorativo di Gustave Dorè. Durante gli anni ’70, fece altre pellicole dal tema fantastico per il recupero dell’animazione tradizionale, come Pohadky tisice a jednè noci (“Racconti delle mille e una notte”), che narra dei sette viaggi di Simbad il marinaio; Krabat, carodejuv ucen (“Krabat, l’apprendista stregone”, 1975); e Honzikovi a Marence (“Hansel e Gretel”, 1980) nonchè il racconto delle fate dei Fratelli Grimm. Anche le sue animazioni restano rivolte al pubblico infantile, pur muniti di una stile che affascina ugualmente gli adulti. Per la sua prodigiosa inventiva, la sua opera è relazionata a quella di altri grandi innovatori del cinema fantastico, come George Meliès.
Bretislav Pojar (Susice, Ex Checoslovacchia, 7 ottobre 1923) fu un burattinaio, animatore e direttore cinematografico ceco. Durante la sua carriera uilizzò differenti tecniche di animazione affrontando diversi generi, dalle pellicole d’infanzia alle fiabe politiche. E’ conosciuto soprattutto per le sue marionette animate, in linea con il suo maestro Jiri Trnka.
A diciannove anni si trasferì a Praga per studiare architettura. Entrò negli studi AFIT, creata dagli occupanti tedeschi per competere con le produzioni della Walt Disney. Quando lo studio chiuse, poco dopo, fondò insieme ad altri vecchi colleghi, Bratri v triku. Nel 1947 iniziò la sua collaborazione con il grande maestro ceco delle pellicole di animazione con le marionette Jiri Trnka. A Pojar si devono l’animazione di molte delle pellicole di Trnka, incluse per esempio, L’usignolo e l’Imperatore di Cina, Il sogno di una notte d’estate e vecchie leggende ceche.
Nel 1952 iniziò a dirigere le sue personali animazioni, anche continuando a collaborare con Trnka. Il suo primo importante lavoro fu O sklenicku vic (“Un bicchiere è troppo”), un film di propaganda contro l’alcol che ottenne inaspettatamente eccellenti risultati artistici. Seguirono Lev a pisnicka (“Il leone e la canzone”,1959), che raggiunse un buon esitò al Festival del cinema di animazione di Annecy, e Bombomànie (“Bombomania”), che affronta il tema della guerra nucleare. Durante la prima metà degli anni sessanta, continuò a lavorare in ex Cecoslovacchia, con pellicole come quelle di Bilìar (“Biliardi”,1961), Uvodni slovo pronese (“Discorso di inaugurazione”1962) e Romance (1963). A metà del decennio emigrò in Canada, dove iniziò una duratura collaborazione con il National Film Board. Grazie alle sue opere canadesi ottenne numerosi riconoscimenti e premi in prestigiosi festival del cinema.
Recentemente, Pojar è ritornato in Repubblica Ceca, dove ha coodiretto, con Aurel Klimt, la vincente pellicola Fimfàrum 2 (2006), basata su un racconto di Jan Werich.