Edmond di Nina Gantz
Davvero bizzarra la storia di “Edmond” (2015) cortometraggio di Nina Gantz, realizzato come lavoro di tesi per l’Accademia di Belle Arti di Breda, con cui la regista olandese è riuscita a ricevere oltre 37 nomination ai festival d’animazione tra i più importanti e ad aggiudicarsi il “Bafta Winner Short Animation 2016”.
La particolarità di questo lavoro è che tratta la dinamica del cannibalismo di cui è schiavo il protagonista della storia, Edmond.
E’ interessante notare come sia stato possibile tramutare l’aspetto inquietante della problematica in maniera decisamente dolce. Probabilmente la parvenza da commedia è dovuta dalla scelta della stop-motion come tecnica esecutiva, ma anche da quella stilistica di utilizzare la lana per la realizzazione dei puppets. La lana, che avevamo già incontrato precedentemente nei corti “Oh Willy” e “But Milk is Important” (in quest’ultimo sotto le vesti di una malattia mentale), è un materiale che riesce ad intenerire molto le atmosfere che da trama risulterebbero un pò cupe.
E’ notevole il modo in cui la regista ha scelto di rendere la storia, un viaggio a ritroso nella vita di Edmond che permette di indagare sull’origine della sua orribile tendenza.
Per tutto il percorso introspettivo, non c’è quasi mai una vera interruzione di scena, poiché quando il protagonista inizia a ripercorrere alcuni dei momenti salienti della sua vita, lo stesso sprofonda nel pavimento scendendo al piano di sotto in una nuova location spazio-temporale.
Edmond – NOWNESS from NOWNESS on Vimeo.