Intervista a Federico Cadenazzi

Classe 1982, Federico Cadenazzi è un giovane animatore milanese che ha risposto con entusiasmo alla nostra iniziativa di dare voce agli animatori italiani di stop-motion.
Dopo essersi dedicato al teatro, interrompendo il suo percorso scolastico dal quale riesce comunque a ottenere un diploma da privatista, comprende che la sua vera strada si trova nel mondo dell’animazione.
Inizia così il corso di regia presso la scuola di cinema televisione e nuovi media.
Diplomatosi, comincia a collaborare con alcune case di produzione ( Mercurio,Orlando Film, Filmmaster, flying film) come assistente alla regia su alcuni importanti spot (Conto arancio, Saab 9.3, telecom italia etc..) portando avanti contemporaneamente in qualità di regista cinque cortometraggi alcuni dei quali
ottengono riconoscimenti.
Nel 2007 si riavvicina all’animazione cominciando a studiare quella 3D.
Co-fonda lo studio di animazione “MicrofilmStudio”, che lo vede attualmente attivo oltre che nella produzione 3D, anche in Stop-Motion e Motion Graphics.
Periodicamente collabora con il Museo del Fumetto di Milano – Spazio Wow  ( http://www.museowow.it/ ) per la realizzazione di corsi e workshop sull’animazione a passo uno.

 

“Chompythechomper”
Abbiamo fatto alcune domande a Federico

Cosa ne pensi dell’animazione a passo uno in tempi d’avanguardia tecnologica?

L’animazione a passo uno anche se porta con se un fascino d’altri tempi si Ë comunque evoluta molto dal punto di vista tecnico, basti pensare alle macchine che vengono utilizzate adesso, all’uso di programmi quali dragon frame o stopmotion pro che permettono di visualizzare l’animazione con l’onion skin, esattamente come avveniva un tempo con l’animazione tradizionale o adesso con il 3d.
I risultati sono evidenti, l’animazione risulta più fluida, i movimenti più morbidi e realistici, lasciando intatto il fascino della matericità dei pupazzi, o degli oggetti che vengono animati. Penso che le nuove tecnologie spesso nel campo dell’animazione sono state vere e proprie manne dal cielo, che hanno reso più semplice il lavoro agli animatori e migliorato sensibilmente la qualità. Basti pensare all’introduzione del multi plane camera da parte di Disney, un’innovazione tecnologica che non solo ha aiutato Disney a creare dei capolavori, ma che sta ancora oggi alla base di molti programmi di animazione, come after effect, toon boom, etc…

 

Gli animatori di solito accennano a budget bassissimi destinati a progetti in stop-motion che, come ben sai, portano via moltissimo tempo, puoi dirci qualcosa a riguardo ?

Purtroppo è così, i budget a disposizione sono di solito bassi, e i tempi sono sempre molto stretti. Il problema reale è che c’è una diffusa disinformazione da parte dei clienti, si tende a credere che lo stop motion e il disegno tradizionale essendo tecniche relativamente “sporche”, ovvero che non creano immagini perfette come un’animazione 3d o 2d, richiedano più meno lo stesso tempo, ma sopratutto si tende a dimenticare la grossa parte di preproduzione che sta alla base di qualsiasi film animato a passo uno.
Noi abbiamo un laboratorio solo per la costruzione di pupazzi o scenografie, lavorando a ritmo pieno riusciamo a produrre al massimo un pupazzo in due settimane. Inoltre alla base dell’animazione a passo uno c’è un lavoro artigianale, che non sempre è perfetto al primo colpo, a volte ci si trova ad affrontare esigenze e difficoltà diverse per ogni pupazzo in fase di realizzazione. Molte volte i budget non comprendono questa fase di preproduzione, quindi solitamente questi vengono spalmati su tutta la preproduzione, la produzione e la postproduzione, con il risultato di essere molto bassi. Ad ogni modo esistono anche realtà differenti.

 

Pensi che le Istituzioni scolastiche o Universitarie dedichino poche opportunità a questo genere di animazione?

Trovo che l’animazione a passo uno negli ultimi anni stia emergendo, non solo per il fascino vintage, ma anche per l’ampia capacità di rendere possibili animazioni che non sarebbero altrimenti possibili con altri mezzi.
Mi vengono in mente i lavori di Pes, che con materiali comuni riescono a creare una magia, che sembra alla portata di tutti.
Ad oggi che io sappia veri e propri corsi di animazione a passo uno non ce ne sono nelle scuole, o nelle università, mentre stanno fiorendo in ambienti collaterali. Noi stessi collaboriamo con il Museo del Fumetto di Milano – Spazio Wow , per la realizzazione di corsi e workshop sull’animazione a passo uno.
Dopo Macao a Milano il comune ha dedicato tre giorni di apertura delle ex Officine Ansaldo per la creatività, lo spazio O.C.A., anche in quel caso abbiamo presentato un workshop di animazione che ha riscontrato un buon successo, insomma, l’interesse da parte di chi si avvicina al mondo dell’animazione c’è, ora bisogna trovare spazi e istituzioni disposte a dedicarcisi.

 

Che idee proporresti per la valorizzazione di questo lavoro?

Come al solito per qualsiasi arte visiva la miglior valorizzazione è farla vedere, conoscerla, organizzare eventi e festival dedicati a questo particolare tipo di animazione, ci sono eventi nazionali e internazionali dedicati all’animazione in 3d e al 2d, mentre pochi ancora sono i festival o gli eventi dedicati allo stop motion.

Questo video sintetizza in un modo decisamente elegante, lo stile che caratterizza questo giovane studio milanese.