Attività Ludica e Animazione

Quando da bambina vidi le prime stop-motion, quelle di Pingu e di Wallace&Gromit, scoprii per la prima volta un nuovo e insolito piacere visivo che normalmente non provavo davanti ad una qualsiasi altra animazione. Eseguite in claymation, (allora non sapevo di cosa si trattasse nè avevo la minima idea di come fosse realizzata) ne trovai molto interessante la  morbida tridimensionalità che in quegli anni non era ancora così frequente.
Molto dopo ritrovai dal vivo questa tecnica durante un momento ricreativo tra studenti, dove due amici cercavano di animare un pezzo di creta con l’intento di realizzare un piccolo corto. La possibilità di dare vita ad un materiale modellabile mi affascinò da subito, l’atto creativo si rafforzava per divenire creatore. Una stop-motion di questo tipo infatti prevede molto spesso la nascita di un esserino plasmabile che compie dei movimenti e vive delle situazioni emotive proprio come un uomo.
Qualche anno dopo insieme ad una compagna di corso, realizzai la mia prima stop-motion in cui il protagonista fatto di creta, unico abitante di un mondo sconosciuto, subiva continue trasformazioni prendendo sembianze di animaletti o creature mitologiche. Successivamente, insieme ad altre “compagne di gioco”, continuammo ad esplorare il mondo delle stop-motion attraverso la tecnica della claymation.
Lavorando principalmente con dei personaggi in plastilina, avevamo la necessità di pensarne le sceneggiature e le mini-scenografie. Il lavoro della scenografia e della realizzazione dei personaggi comprende almeno il 50% del compimento dell’opera, sono le fasi che impegnano maggiormente perchè ci si deve procurare i materiali giusti per provvedere a costruire le locations. Ovviamente non ci sono delle regole stilistiche, ognuno è libero di sviluppare la propria storia nell’ambiente in cui crede, certo è che la minuziosità assicura spesso ottimi risulltati, impreziosendo molto il tutto e apportando un vero e proprio personale carattere estetico al lavoro.

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Credo fortemente che l’attività ludica sia molto presente nella stop-motion.
Il gioco rappresenta per tutti, un elemento fondamentale nella vita che permette di metterci in relazione con una molteplicità di esperienze sia sensoriali che relazionali.
Attraverso il lavoro artigianale di una stop-motion, fatto di esplorazione di materiali, colori, spazi e luce, l’animatore manifesta una concreta intenzione di raccontare storie, perchè realizzate con fatica, covate dalla mente e schiuse con le mani.
Si dovrebbe pensare alla creatività come elemento caratterizzante tutti gli esseri umani e abbattere la comune convinzione che questa appartenga soltanto ad una stretta cerchia di persone. Divenendo così realmente più vicina alla gente, probabilmente ne conseguirebbe la diffusione di un maggior benessere mentale derivante dalla consapevolezza di possedere un proprio meraviglioso potenziale creativo.
Il seguente video dal titolo Sabbie Animate è stato realizzato nel corso dei laboratori per bambini, tenuti da Andrea Martignoni e Roberto Paganelli (Associazione Ottomani), in occasione del Festival “Isole che Parlano” 2010 – Palau (OT – Italia).