Intervista alle “matricole”

Di solito il principio di un sodalizio vede coinvolti amici che si riscoprono appassionati per la stessa cosa e che iniziano a sperimentarla per gioco mettendo alla prova le proprie peculiarità.

Proprio come ci racconta Michele Bondioli (Portomaggiore 1986) riguardo la propria amicizia creativa con Brando Sorbini (Cattolica 1987) :

“Durante i Primi mesi di corso ci siamo conosciuti e avendo diversi interessi in comune ci è venuto spontaneo iniziare a collaborare per progetti vari. La scorsa estate rotti gli indugi abbiamo provato a fare una prima animazione in stop-motion, da li è nato il progetto della lumaca Hell’Slug, una piccola webseries con protagonista una lumaca molto irascibile, che ha più la funzione di farci far pratica con la stop-motion in vista di progetti più impegnativi”.

I due amici, prima di incontrarsi, conseguono la laurea breve con indirizzi differenti, rispettivamente in Comunicazione pubblica e sociale e Lettere e filosofia, i loro percorsi si incroceranno durante la magistrale ad indirizzo Cinema, televisione e produzione multimediale.

Michele , dopo averci confessato di essersi sentito tra i pochi a praticare questo genere di passione, si augura di poter comprendere attraverso la nostra iniziativa quanti sono gli animatori italiani, professionisti e non, a far muovere questa forma di artigianato. E noi ce lo auguriamo con lui.

 

Cosa ne pensi dell’animazione a passo uno in tempi d’avanguardia tecnologica?

Trovo che, a patto di avere fondi e attrezzature adeguati, la stop-motion non abbia nulla da invidiare alle avanguarde tecnologiche, in particolare all’animazione digitale. Quest’ultima porta si un forte miglioramento all’espressività facciale e all’aspetto estetico in generale, tuttavia intacca inevitabilmente la cosiddetta sospensione della realtà, ci troviamo di fronte a un prodotto fortemente digitale, quindi non reale.

Dall’altro lato abbiamo invece la stop motion che dà letteralmente vita a oggetti reali e consistenti, che quindi genera un effetto di realismo chiaramente distorto, ma che se usato come si deve, crea un terreno artistico molto fertile e sfruttabile in numerosi modi diversi.

Inoltre il forte taglio artigianale la impone come forma artistica che coniuga scultura, miniaturistica, fotografia e animazione (come nelle claymation) cosa che il digitale non può vantare.

In caso di ristrettezze economiche, invece la stop motion dà la possibilità a chiunque abbia abbastanza pazienza, di creare le proprie piccole storie, disponendo di un cast limitato solo dalla propria immaginazione e di set a non finire. Inoltre grazie alla diffusa tecnologia digitale, è diventato molto più facile montare le sequenze di foto, qualsiasi programma di editing video è in grado di farlo, mentre l’uso di programmi per l’animazione tridimensionale non è altrettanto semplice.

Per questi e altri motivi abbiamo scelto di fare della stop-motion il nostro veicolo espressivo, almeno per il momento.

 

Per i vostri lavori finora avevate a disposizione budgets bassissimi , come mai?  

Il budget al momento è limitato ai nostri fondi di studenti universitari squattrinati, il quale è comunque sufficiente per l’attuale forma amatoriale delle produzioni. Essendo al momento più un hobby che un impegno fisso (dati gli impegni con l’università) non abbiamo ancora cercato finanziatori ne sovvenzioni regionali/universitarie (sempre che ce ne siano).

 

Pensi che le Istituzioni scolastiche o Universitarie dedichino poche opportunità a questo genere di animazione?

Per le istituzioni scolastiche non saprei dire, ho frequentato un Istituto tecnico in cui l’arte non era contemplata, è probabile che in Istituti d’arte e disegno si dedichino maggiormente a questa forma d’arte.

Per quanto riguarda le Università, all’apparenza la stop-motion e l’animazione in generale sono considerate in modo molto marginale. Parlo sempre per esperienza personale, nella nostra facoltà (che ci ha un pò deluso..) i corsi sono incentrati fortemente sulla teoria, senza che venga compreso il lato pratico, e comunque si parla sempre di cinema e televisione “Istituzionali”, in questi 2 anni di corso non ne abbiamo trovato nemmeno uno incentrato sull’animazione nè su forme video non convenzionali come possono essere i video in stop-motion.

Quindi suppongo che la risposta sia, nel nostro caso: no, non offrono molte opportunità.

Per quanto ci riguarda il tutto è nato per interesse e iniziativa personale, e abbiamo imparato (quel poco..) tramite la pratica in questo anno.

 

Si è tanto discusso sulla morte del “Pulcino Pio” ecco come Michele e Brando l’hanno immaginata per la webserie “Hell’Slug”