Intervista a Dadomani Studio

Eccoci qua con una nuova piccola intervista. La giornata di oggi ci vede in compagnia dello studio Dadomani nato a Milano nel 2007, composto da un equipe di ragazzi che allietano il mondo pubblicitario in genere e dell’animazione realizzando video tecnicamente notevoli.
Il gruppo è costituito da Doc, Leo, Fra e Fabio, ognuno dei quali ricopre un ruolo creativo e operativo ed attualmente vede la collaborazione di Carlo e Chiara rispettivamente producer e scultrice.
Oltre alla tecnica della stop-motion, vista la fervida dinamicità delle loro creazioni possiamo notare l’utilizzo di altre tecniche di video editing.
Hanno appena terminato la seconda puntata della loro serie animata The Box in cui uno dei protagonisti è una scatola dormiente che usa riflettere lo zapping nottuno di un’altra scatolina dalla parvenza di cane. La mente sognante è senza dubbio influenzabile dagli agenti sonori circostanti ed è molto divertente vedere in che modo questo cagnolino subisca i sogni del proprio padrone.

TheBox – xxx from dadomani on Vimeo.

 

Dovendo stilare una classifica in percentuale delle tecniche da voi maggiormente utilizzate per necessità o per preferenza stilistica quale sarebbe?

70% stop-motion  –  20% Live-action  –  5% 2d  –  5 % computer grafica.
I clienti si rivolgono a noi soprattutto per lavori in stop-motion, spesso come alternativa alla computer grafica. Noi, per contro, spesso amiamo proporre un mix di tecniche, che abbia sempre una predominante di passo uno, ma che venga valorizzata e arricchita dalle altre.

 

Nel panorama del video editing come definireste o differenziereste il modo di lavorare italiano rispetto a quello degli altri Paesi?

In questo periodo stiamo lavorando soprattutto col Medio Oriente, il metodo di lavoro è abbastanza simile all’Italia, con i pro e contro relativi. Possiamo dire che sono molto più puntuali nei pagamenti!

 

Com’è arrivata l’idea per la vostra sorprendente serie animata The Box e cosa avete in mente per il futuro?

E’ arrivata dopo diverse notti in cui perdi i sensi, sdraiato sul divano con la tv accesa, generando sogni disturbati. Per il futuro non sappiamo ancora, The Box è un progetto che ci sta molto a cuore, ma è anche un impegno importante da portare avanti da soli. Diciamo che il futuro è ancora da definire.

 

Che tipo di percorso formativo consigliereste ai giovanissimi intenzionati a diventare dei professionisti come voi?

In Italia ci sembra che i percorsi formativi del nostro settore siano molto generici, diano una semplice infarinatura di base, quindi più importante è probabilmente la curiosità e la passione che ciascuno di noi ha. Oltre ovviamente a un’esperienza sul campo e alla sperimentazione personale.
Oggi più che mai comunque ha senso fare esperienze anche all’estero in nazioni più attive nel settore dell’animazione dove sono presenti scuole specifiche molto riconosciute, come la Gobelins in Francia per esempio.
In ogni caso se avete passione in ciò che fate, non smettete di crederci.

http://www.dadomani.com/