Jiri Trnka

Jiri Trnka nato a Pizen, nell’ex Cecoslovacchia, nel 1912, si accosta all’arte delle marionette per merito del suo insegnante di disegno, che era anche direttore di un teatrino locale. Diplomatosi  alla scuola di arti applicate di Praga, Trnka lavora in un primo momento come illustratore editoriale. Presto, però, decide di abbandonare quest’attività per aprire, nel 1936, il suo primo teatro di marionette al Rokoko Hall.

La carriera cinematrografica di  Trnka inizia nel 1945, con la fondazione del Trick Brothers Studio. Nel 1946 vince il Grand Prix al festival di Cannes per uno dei suoi film cartoni animati, Zviratka a Petrovsti (Animali e Briganti). Tuttavia, si stanca presto di questo genere di animazione, perchè lo costringe a fare affidamento su altre persone e non gli consente di controllare da solo ogni aspetto della  produzione.

Termina la realizzazione del suo primo film di marionette nel 1946. “Abbiamo animato una delle mie marionette più vecchie, una ballerina” ha raccontato. “ Era aggraziata e ben articolata e si muoveva magnificamente, però il risultato era poco convincente. Aveva un bell’aspetto, ma non comunicava nulla. In seguito ci siamo resi conto che un film di marionette necessita di situazioni concrete, di una storia”.

Trnka si rivolge alle favole e alle leggende cecoslovacche: il suo primo lungometraggio Palicek (L’Anno Ceco, 1947), ispirato alle tradizioni popolari e alle superstizioni del suo paese, è accolto con favore sulla scena internazionale, soprattutto grazie alla sua straordinaria capacità di animare pezzi di legno. Quindi adatta per lo schermo una favola di Hans Christian Andersen, Cisaruv slavik (L’Usignolo dell’Imperatore,1948), e nel 1953 completa la versione per marionette di una serie di leggende ceche note come Staré povesti ceské (Antichi Miti Cechi). Le musiche della maggior parte dei suoi film sono ispirate alle canzoni popolari della Cecoslovacchia e nessuna delle sue marionette ha la bocca mobile, poichè Trnka crede che sia un’idea barbara cercare di far parlare un pezzo di legno. Tra gli altri film di questo periodo figurano Romàn s basou (Racconto con due Inizi,1949) e Bajaja (1950).

Per realizzare il lungometraggio ispirato a Sogno di una notte di mezza estate di William Shaskepeare ( Se noci svatojanské, 1959) sono necessari due anni. Il film tuttavia non riscuote un grande successo di pubblico. Deluso da una reazioe tanto sfavorevole, Trnka decide di dedicarsi alla pittura e alla scultura, portando a termine solo altre quattro opere con le marionette, tra cui Ruka (La mano, 1965) , che testimonia un forte impegno politico.

Ruka è la storia di un artista, una marionetta maschio che vive in un paese oppresso da un regime totalitario e riceve un’onnipresente e onnipotente Mano. Essa gli consente di scolpire soltanto, ripetutamente, il suo ritratto e alla fine ne causerà la morte. “La mano è ovunque”  ha spiegato Trnka. “Senza fare alcuna differenza a seconda della nazionalità, costringe tutti gli individui a compiere azioni che essi non desiderano fare. La vittima potrebbe essere un personaggio dell’antichità, Galileo Galilei o Oppernheim”. Per uno scherzo del destino, dopo la sua morte, avvenuta nel 1969, il regime comunista decide di dedicargli un funerale di stato, anche se, contemporaneamente, confisca tutte le copie di Ruka, che sarà messo al bando per I successivi vent’anni.