Blu

BLU è un artista nato nei primi anni ’80 a Senigallia a cui non interessa divulgare la propria identità, a differenza di molti writer infatti non ama firmare le sue opere, tuttavia esse sono riconoscibili dal suo stile.
Nasce come artista di strada, è attualmente tra i gli esponenti principali del graffitismo italiano ma molto riconosciuto anche a livello internazionale.
Molte infatti sono le opere di Blu sparse per l’Europa.
Colpendo sempre nel “segno” affronta temi politici e di carattere umano-sociale spiazzando lo spettatore. Abbraccia interi palazzi con pennelli a rullo, nette pennellate cromatiche principalmente bianche. L’arte urbana è un gioiello da guardare soprattutto a distanza ed in questo caso ci si trova disarmati davanti alle giganteschi opere definite dal suo crudo segno.
Tra le interessantissime opere di Blu, troviamo anche delle stop-motion estremamente suggestive, nelle quali è possibile vedere animate le giganti figure che lui rappresenta consuetudinariamente.
Nei corti come Muto, Letter A e Walking è possibile vedere delle stop motion applicate alla Street Art. Creature che nascono, corrono, strisciano, si arrampicano, si trasformano, si disgregano, rinascono, tutto su muri e marciapiedi. Alcuni momenti dell’opera coinvolgono facciate enormi di interi palazzi.
Uno di questi corti è stato animato tra Buenos Aires e Baden ed ha impegnato l’artista per un intero inverno.

Nei video di Blu le tracce sonore sono curate dal sound designer Andrea Martignoni.
Il rumore meccanico si alterna a quello biorganico, non vi sono dialoghi o colonne sonore, le figure rappresentate sono ambigue e talvolta mostruose, compiono evoluzioni e trasformazioni passando dalla materia cristallina alla organica e viceversa. L’artista rende possibile la nascita di nuove creature, all’interno del degrado urbano, lì dove non esiste che un ammasso di ferrame crea la vita, la muta e la sposta per la città in un magico anonimato. Rende possibile l’esistenza di queste realtà che, in continuo mutamento, conducono lo spettatore in uno stato di attesa verso la nuova trasformazione.
Mettendo in risalto l’eterna mutevolezza delle cose, l’artista ha ideato il suo mondo dentro il mondo, dove le leggi che vi governano non sono molto differenti tra loro, l’eterna lotta per la sopravvivenza, il deterioramento organico, la nascita di microrganismi sono infatti gli elementi ricorrenti nelle sue stop-motion.

Un Commento
  1. marina 28 Dic 2011