Reynold Reynolds (Artstudio Reynolds)

Reynold Reynolds è nato nel 1966 a Central Alaska, è un artista della video arte unico nel suo genere ad interpretare le angosce del mondo contemporaneo attraverso un senso estetico molto raffinato ma anche grazie ad un approccio tecnico esemplare.
Durante gli studi universitari presso l’Università del Colorado a Boulder, Reynolds ha studiato fisica seguendo i corsi di Carl Wieman (Premio Nobel per la Fisica 2001). Dopo la laurea, inizia rivolgere l’attenzione allo studio dell’arte rimanendo altri due anni a Boulder per studiare regia sperimentale. Successivamente trasferitosi a New York, completa un Master presso la School of Visual Arts. Il suo medium artistico diviene la pellicola a 16 millimetri che utilizza per creare installazioni, documentari e film sperimentali.
Ha ottenuto diversi riconoscimenti a festival internazionali come il Black Maria Film Festival e il Sundance Film Festival, dal 2004 Reynolds è docente presso l’Accademia Americana a Berlino.

Cit. Albrecht Dürer – griglia prospettica

La sua ricerca abbraccia filosofia, scienza, tecnologia e tempo, ciò gli permette di indagare sugli aspetti della trasformazione del consumo e il degrado.
Per i suoi video utilizza la tecnica della stop-motion e il time-lapse che unisce in maniera del tutto innovativa creando situazioni temporali quasi claustrofobiche.


La time-lapse è una tecnica cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ogni fotogramma è molto inferiore a quella di riproduzione. A causa di questa discrepanza, la proiezione con un frame rate standard di 24 fps fa sì che il tempo, nel filmato, sembri scorrere più velocemente del normale. Mediante questa tecnica è possibile documentare eventi non visibili ad occhio nudo o la cui evoluzione nel tempo è poco percettibile dall’occhio umano, come il movimento apparente del sole e delle stelle sulla volta celeste, il trascorrere delle stagioni, il movimento delle nuvole o lo sbocciare di un fiore.


Cura profondamente le scene e la fotografia con fotocamere digitali e pellicole da 16mm, richiedendo la presenza di attori professionisti che si muovono all’interno del set cinematografico.
In Secret Life (2008) ritrae una donna intrappolata in un appartamento che potrebbe simbolicamente rappresentare la propria vita o i propri pensieri.
In questo lavoro è presente uno degli elementi protagonista delle sue opere, il tempo, percepito come nuova realtà, destrutturato delle proprie caratteristiche, diviene presenza osservatrice.
Nel video la donna non è più limitata alla propria visione da unica occupante l’appartamento, ma viene scorta in maniera ossessiva dall’occhio del tempo. Una relazione che si intreccia in uno spazio sempre più ridotto e degradato. La mente di lei crolla e trascura l’organizzazione delle sue esperienze abbandonandosi alle sole sensazioni spazio-temporali. Mentre lo spazio si trasforma e prosegue nella sua attività, la protagonista diviene sempre più passiva. I suoi pensieri, la sua nuova fuga, prendono vita crescendo come le piante che popolano lo spazio attorno a lei.

Tra le opere di Reynolds vi sono anche: Six Easy Pieces 
(2010); Secret Machine ( 2009 ) ; Six Apartments (2007) ; Sugar (2005) ; Burn (2002); The Drowning Room (2000) ; Seven Days Til Sunday (1998).


Nell’ottobre 2011 l’artista ha tenuto un worklab a Bologna, rivolto ai giovani  artisti  e studenti appassionati alle tecniche video. Il laboratorio video, dal titolo Live stop-motion filming è stato organizzato dall’Associazione culturale “Nosadelladue” , era ambientato nelle atmosfere degli anni 30 del Novecento nonchè nelle surreali situazioni tipiche del video-maker americano. I partecipanti si sono comportati come in un set cinematografico, davanti e dietro l’obiettivo, curavano le scene, la recitazione, la fotografia, la regia, i movimenti di camera e la post-produzione digitale.